Aneb Associazione Nazionale di Ecobiopsicologia

Il Mysterium Coniunctionis. La base ecobiopsicologica delle immagini archetipiche

L'Aria - 20 e 21 Gennaio 2012

Il Fuoco - 16 e 17 Giugno 2012

La_TerraPresentazione
Al di là di qualsiasi preoccupazione estetica e fisiologica, l’aria assume una valenza così trasparente e leggera che in tutte le tradizioni religiose è stata assunta come “materia dello spirito”. Essa rappresenta il mondo sottile, intermedio fra il Cielo e la Terra, riempito, secondo le tradizioni cinesi, dal respiro (TCH’I) necessario alla sopravvivenza degli esseri. Anche nell’India vedica si parla di questo respiro vitale e lo si definisce come Vâyu; il suo emblema è dato da una gazzella che corre veloce nelle pianure, imprevedibile e leggera come il moto del vento, e Vâyu è il suo cavaliere invisibile, che montando l’animale porta uno stendardo che si dispiega nell’aria tersa. Trasparente il simbolismo: occorre che la coscienza sottile (Vâyu) si ponga oltre lo stato di aggregazione elementare delle forze vitalizzanti e dinamiche dell’animalità, per assurgere a quella libertà naturale (lo stendardo mosso dalle forze cosmiche) che si “respira” quando si accede a quella condizione spirituale destinate a permettere il rāsa (assaporamento) della Grande Liberazione.  Se Vâyu è la coscienza del Verbo Creatore nel grande cosmo, Vâyu è anche l’energia del “corpo sottile”, che alimenta le cinque funzioni vitali considerate come modalità diverse del soffio vitale, il prāna. Per questo si parla di Vento, ad indicare il moto convulso dell’aria, e di Soffio per esprimere il principio sottile della vita. Il soffio è il filo invisibile che collega fra loro i diversi mondi; è il regno intermedio dell’”immaginale” che permette agli archetipi di prendere forma, nonostante esso sia privo di materia nel senso ordinario, aristotelico del termine. Nella mistica mazdea, esso è definito il mondo della “forme sospese”, dove le infinite forme della natura – alberi, fiori, uccelli, spiriti folletti, ninfe e tutte la miriade delle creature silvane – lasciano le loro impronte. Quando nei testi della Tradizione si disserta sull’infinito e sulla possibilità da parte dell’uomo di accedere agli stati intermedi dell’essere, si vuole indicare che nel mondo–di–sogno è possibile accedere solo alla condizione che la coscienza esplorante sappia confrontarsi con quell’”ambiguità” delle immagini che fece confessare a Chuang-Tzu, dopo aver sognato una farfalla:  sono io Chuang-Tzu che ho sognato di essere farfalla o la farfalla che ha assunto nel sogno le sembianze mie? In fondo Bachelard con le sue rêveries, condotte sul duplice filo della ramificazione delle immagini e  della pura sonorità delle parole, si muove nell’onda tracciata dal saggio cinese, che vuol sottolineare come solo il rimbalzo costante dal cosmico all’umano, e viceversa, sia in grado di conferire al mondo dell’”immaginale” una realtà ontologica e autonoma. Anche il linguaggio di Bachelard, nel suo sforzo di tradurre le “sostanze” concrete del mondo – Terra, Acqua, Aria e Fuoco – in trasfigurazioni sottili, produce quel vero incantesimo di energia che solo i saggi o gli artisti conoscono nella loro opera incessante di datori virtuali di vita alle incarnazioni delle realtà apparenti delle loro immagini. È lo stesso lavoro che nel “laboratorio” privato della propria individualità ricerca costantemente l’alchimista, quando vuole impossessarsi del “soffio” interno della natura, per completare il proprio divenire. Nel distillare le immagini, nel “coobarle” costantemente con le forze ctonie degli istinti, nell’estrarne pazientemente i principi attivi, affinché il superfluo venga sempre più eliminato e compaia quella potenza germinativa, definita Rugiada di Maggio, l’alchimista trasformando se stesso trasforma il mondo. La Tavola di Smeraldo dice infatti che solo al conoscenza dei caratteri cosmici delle sostanze dell’universo può permettere all’educazione moderna di trasformare la propria condizione di sterilità esistenziale, perché solo nella conoscenza di tutti i percorsi delle immagini e delle relazioni con al natura si nasconde l’Arcano Segreto della trasformazione dell’essere.
“… Suo Padre è il Sole, sua Madre è la Luna. Il Vento l’ha portata nel suo grembo. Sua nutrice è la Terra. Essa genera ogni miracolo del mondo tutto. La sua potenza è perfetta, se sarà stata convertita in terra…
Quest’unica cosa che riassume in sé le forze inferiori della Terra e quelle superiori del Cielo corrisponde a quella dimensione della coscienza, che è “senza luogo”, in quanto rappresenta la rottura dell’esperienza comune dei luoghi ordinari (topos), per assumere quel livello originario da cui irradia la forza che inonda tutti il luoghi della mondanità fisica.
Diego Frigoli

Destinatari
Lo stage è riservato ai Docenti e Supervisori della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ANEB, per i quali costituisce “formazione interna” secondo i criteri della certificazione di qualità ISO 9001, e agli Specializzandi e allievi della scuola di Counseling in qualità d'uditori. Gli altri Studiosi che desiderino partecipare allo stage devono farne richiesta alla Direzione della Scuola.

Sede
Sede dello Stage: Casa S. Dorotea, Via Sottocastello 7, Asolo (TV)

Informazioni
Segreteria organizzativa dello Stage:
Sig.ra Gabriella Corbelli - tel. 0236519170 - 3333707905 - fax 0236519171
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